Per Piciomolle quello di Demo 2016 non può essere altro che l’affresco di una condizione naturale fatta di disagio e degrado. Sì, le parole più abusate e più agguantabili per descrivere il sudiciume che cola dai giri scatarrati di chitarra che si consumano in meno di dieci minuti. La Oh Dear! Records e Monument hanno deciso di curare il progetto d’esordio di Filo [Filippo Videtta] un boscaiolo che vive a Lecco e che si ubriaca per dimenticare che ha il picio molle quando è ubriaco.
Un circolo vizioso di strabordante oscenità e bestemmie escono dalla bocca del taglialegna, che stermina le sue basi grunge di rabbia hardcore. Si tratta fondamentalmente di un’ ascesa nel regno dell’insobrietà ciclica. Si apre con una Combinazione che presenta la bella vista sul più classico hardcore italiano contemporaneo, dall’arrangiamento strumentale a quello vocale. Inizi carichi che a volte sfociano e si esauriscono in brevi accenni di cupezza post punk. Da Higly Intoxicated la lingua s’impasta nel bastimento dei superalcolici della SMA – nuovo speed alcolico da #povery degli anni dieci – e nel testo, biascicato tra l’inglese e l’italiano. No, non sfiora lontanamente il minuto e nemmeno il tempo di pensare cosa stia succedendo. Dal Divo Nicolao fino alla fine, quindi, la discesa ad una semisobrietà incazzata e fluidissima con Homebrew e Discarica. Amico Beppe, infine, è la perfetta scazzottata per riprendersi una lucida rabbia calcolata.
Divo Nicolao Leuci Patrono la best track. Abbandonata tra onde heavy e definitivamente identificativa della natura Piciomolliana vogliosamente imbarazzante. Filo ha suonato e arrangiato tutti gli strumenti. L’amico Pepo ha potenziato di ugolosi striduli le voci.
Attraverso la macerazione dell’estetica DIY e di un lo-fi – paradossalmente non proprio facilissimo da ottenere – Demo 2016 grida i patetici luoghi comuni di uno strano eppure condiviso malessere, di quella strafattanza ingarbugliata, fatta di banalità bugiarde e soffocanti.
Difetti? Forse dalle relative pretese niente che lo scenario musicale non abbia già apportato al genere, a parte il flauto solista in Divo. Il flauto ha spaccato. Con quello ha messo la firma alla Demo identificandosi come il compagno delle medie, quello bastardo che sapeva farti sanguinare le orecchie sfiatando con tutte le forze dentro quel maledetto strumento di cui evidentemente s’è ricordato in maniera brillante.
Se Piciomolle non riesce proprio a portarsi a letto le ragazze forse riuscirà comunque a trascinarsi sotto il palco un bel gruzzoletto di stime.
Emanuela Platania
Tracklist:
1.Combinazione
2.Higly Intoxicated
3.Divo Nicolao Leuci Patrono
4.Discarica
5.Homebrew
6.Amico Beppe
[Ghost Track] Tempo non ce l’ho.