Se avete voglia di farvi un bel viaggio vi basterà mettere su Parallelism dei Central Unit, premere play e partire per l’iperspazio. A tenere le coordinate ci penserà la struttura complessa di un’opera aliena, densa di sonorità fluttuanti, echi cosmici, riverberi siderali, pulsazioni di synth liquidi che accompagnano quest’epopea interstellare attraverso mondi lontanissimi, popolati da metropoli millenarie, forme di vita sconosciute in qualche altrove nello spazio-tempo.
Un universo sospeso e irraggiungibile tanto vivo quanto dilaniato dall’eterno scontro di forze divergenti, tra sogno utopico di città-modello autarchiche e oscure pulsioni distopiche votate al controllo e alla coercizione. Tutto questo compone lo scenario tratteggiato dai Central Unit che con quest’opera condensano tutta la miglior tradizione cyber-sci-fi strizzando l’occhio alle visioni avantgard di Kubrik, Ridley Scott, Fritz Lang.
Non a caso Parallelism si concretizza anche come colonna sonora dell’omonimo film di Marco Bolognesi, concepita come struttura portante dove l’elemento musicale si plasma su quello visuale e viceversa in un’opera di contaminazione a tuttotondo. Definirla semplice soundtrack sarebbe dunque riduttivo: Parallelism nasce come un progetto cross-mediale sviluppato attraverso i due binari paralleli di musica e immagini. Un progetto ambizioso che ha già riscosso una lunga sfilza di premi e mezioni in giro per il globo, fiore all’occhiello delle produzioni nostrane, che converge anche all’interno di una macro opera, Sendai City, sviluppata attraverso corti, dipinti, fotografie e installazioni secondo i dettami dell’estetica cyberpunk, rimandi citazionisti e tecniche di mash-up.
Un grande ritorno per i Central Unit, storica band minimal wave bolognese attiva sin dai primi anni 80, capitanata da Riccardo Lolli insieme ad Andrea Ventura, Alberto Pietropoli, Enrico Giuliano e Isabella Bui. Ritorno intercettato e lanciato da Snowdonia Dischi, sempre attenta a captare nella propria orbita le migliori proposte indipendenti in circolazione.
Marco Salanitri