(42 Records)
Il sapore del Mediterraneo, un profumo esotico e tanta malinconia affondati in una fitta e multiforme trama melodica. Alt-pop, voce nostalgica e impronta alla Wilco. Egomostro sfida se stesso e tutti in uno sfogo che si discosta dal groove prettamente folk di Un meraviglioso declino e si mostra al mondo in tutta la sua vulnerabilità. Non è un disco da colpo di fulmine e qualche traccia non brilla, necessita di un ascolto reiterato ma ti corteggia lentamente. Continua a leggere